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Il segmento testuale Nievo B è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 711

Brano: [...]nto, nella zona di Tramonti di Sopra (Pordenone). Alle formazioni garibaldine se ne aggiunsero altre. Il Partito d’Azione diede vita alle formazioni « Osoppo » (v.), nelle quali si inserirono ben presto uomini di formazione cattolica e liberale.

Nella Destra Tagliamento, pur tra inevitabili contrasti, garibaldini e osovani costituirono un Comando unitario e due Brigate unificate: la « Ippolito Ni evo A » nella zona di montagna e la « Ippolito Nievo B » in pianura. L’unità delle formazioni venne riconfermata nel novembre 1944, quando alle soglie dell’inverno ai resti delle formazioni partigiane provate da battaglie e rastrellamenti si prospettò, contrariamente alle attese, un'esperienza ancor più dura di quella vissuta nel primo inverno 194344 e durante Testate.

Dopo il proclama di Alexander, che ordinava ai partigiani di « cessare le operazioni organizzate su grande scala », i nazifascisti intensificarono infatti i rastrellamenti, le deportazioni e gli eccidi, contando sulla demoralizzazione dei resistenti e sullo sbandamento delle for[...]

[...]ibera ». Una parte del migliaio di partigiani della Valcellina dovette rifugiarsi sulle cime più alte, nascondendosi tra gli anfratti rocciosi, mentre la maggioranza cercò scampo in pianura, gli uni e gli altri sempre incalzati dal nemico. Fu quello il momento di maggior difficoltà, che costò la vita a diversi comandanti partigiani: il 27.

11.1944 venne fucilato a Pordenone Franco Martelli (v.) Ferrini, Capo di stato maggiore della « Ippolito Nievo B »; pochi giorni dopo fu la volta del professore Alberto Drusin (v.); I’8 di dicembre, in una baita di Palcoda, cadde Giannino Bosi (v.), comandante del Gruppo Brigate Sud della Garibaldi. Con quest’ultimo cadeva Jole De Cilia [Paola), mentre Virginia Tonelli era già scomparsa, forse uccisa a Trieste, nella famigerata Risiera di S. Sabba. Mario Betto cadde in seguito all’esplosione di una mina, da lui stesso provocata e che fece morire, con lui, numerosi tedeschi.

L’autunno e l’inverno 194445 furono terribili per le devastazioni, gli incendi, i continui rastrellamenti, le torture inflitte i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 759

Brano: [...]sir (Ario) e responsabile Stampa Terzo Drusin (che cadrà il 9.12.1944 e sarà decorato di medaglia d’oro alla memoria).

Brigata Unificata GaribaldiOsoppo

Il 14.8.1944, dopo che nel Comando della « Garibaldi » furono entrati Cesare Fava retti (Viale) e Carlo Bianchi (Glori), rispettivamente come vicecommissario e responsabile del Servizio informazioni e intendenza, la formazione assunse il nome di Brigata Unificata GaribaldiOsoppo « Ippolito Nievo B », per distinguerla dalla omonima Brigata Unificata nel frattempo nata in montagna. Il suo Comando fu composto da 4 garibaldini e da 3 osovani.

A parte l’unità del Comando centrale, le formazioni garibaldine e osovane mantennero autonomia di organizzazione e a ciascuna di esse fu affidata una precisa zona operativa. A differenza delle « Garibaldi », le « Osoppo » non vivevano però alla macchia e la loro attività consisteva principalmente in azioni di sabotaggio.

In settembre le « Osoppo » si ordinarono su 4 battaglioni (« Naonis », « Meduna », « Livenza » e « Colvera»), dei quali solo t[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 310

Brano: [...]nte esposti ai rischi delle delazioni, delle vessazioni e deportazioni, più ancora che non i partigiani di montagna, per i quali le « zone libere » assicuravano, sia pure instabili, una protezione.

La Divisione comprendeva 22 Battaglioni, raggruppati in 2 Brigate (Brigata « G. Savorgnan », Brigata « Muratti ») e in 3 Gruppi (Gruppo Battaglioni « Osoppo Destra Tagliamento », allora uniti alla « Garibaldi » locale nella Brigata Mista « Ippolito Nievo B »; Gruppo Battaglioni Orientali, molto attivi in sabotaggi e segnalazioni sulla ferrovia pontebbana da Udine a Tarvisio; Gruppo « Baracca », operante nel campo delle informazioni e della propaganda con vari nuclei sparsi fra ex avieri e carabinieri) .

L’attività principale della « Osoppo Territoriale » fu quella dei servizi, a supporto delle formazioni di montagna. Primari erano i servizi di intendenza per le Brigate « Osoppo »> (come le « Garibaldi » avevano i loro, a cominciare dall’Organizzazione Montes) ; poi venivano gli altri servizi che, composti da soli osovani o da osovani in coll[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 312

Brano: [...]a, pur senza diventare fusione, dando vita alla Divisione GaribaldiOsoppo « Natisone ».

All’estremità occidentale della zona, in vai Cellina, il 7.8.1944 si ebbe un’analoga unificazione: 3 Battaglioni garibaldini e i 3 Battaglioni della futura 5a Brigata « Osoppo » costituirono la Brigata « Ippolito Nievo ». Il processo di unificazione si estese poi alla pianura pordenonese della destra Tagliamento con la costituzione della « Brigata Ippolito Nievo B » (v. Modotti, Divisione), avvenuta il

14.9.1944. Infine, il 9.10.1944 si costituì a Udine il Comando unico della pianura che estese tale unificazione alla sinistra Tagliamento. Alla vigilia dei grandi rastrellamenti autunnali tutte le forze partigiane del Friuli, stando agii accordi ufficiali, erano dunque operativamente unificate o almeno coordinate. Se tale coordinamento non sempre funzionò in montagna e poco in pianura, ciò non dipese tanto dalla cattiva volontà dei Comandi, quanto dalle difficoltà obbiettive della vita cospirativa. Signicativo poi è anche il fatto che questi Comandi u[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 5

Brano: [...]gli attacchi e i colpi di mano. I battaglioni si rafforzarono sempre più e, dal perimetro della “zona libera”, con le loro azioni si spinsero sempre più spesso e più lontano nella pianura, verso sud e verso est oltre al fiume Tagliamento. Pattuglie e nuclei partigiani erano in movimento costante nella fascia lungo i confini della “zona libera”, collegati ai G.A.P. (attivi nei vari centri) e ai reparti di pianura della Brigata Unificata “Ippolito Nievo B”, a sua volta operante tra Sacile, Pordenone e Casarsa fino ai confini con le province di Treviso e Venezia. Fu una guerriglia intensa che impegnò tedeschi, repubblichini e cosacchi, tanto da costringere le forze di occupazione a raddoppiare il numero dei loro presìdi nei paesi e ad aumentare i reparti della Wehrmacht in difesa di installazioni, ponti, stabilimenti industriali e campi d’aviazione in tutta la pianura friulanoveneta del Pordenonese. Vennero praticamente bloccate dai partigiani: la ferrovia GemonaPinzano, PinzanoSacile e PinzanoCasarsa; la strada pedemontana AvianoPinzanoGemona;[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 540

Brano: [...] le restrizioni e le rappresaglie inflitte dalle guardie fasciste ai confinati. Prosciolto dal confino il 20.4.1939, tornò al paese natio e continuò l’attività clandestina. Dopo I'8.9.1943 organizzò i primi gruppi partigiani nella zona di Portogruaro e Pordenone (v.), svolgendo un ruolo determinante nel costituirsi di formazioni unitarie tra garibaldini e osovani, quali furono le Brigate “Ippolito Nievo A” (operante in Valcellina) e la “Ippolito Nievo B” che operò nella pianura pordenonese. Accanitamente ricercato dai nazifascisti che imposero sulla sua testa una forte taglia, riuscì sempre a sfuggire alla cattura, divenendo commissario politico della Divisione Garibaldi “Mario Modotti” (v.) del Gruppo Brigate Garibaldi “Destra Tagliamento”.

All’indomani della Liberazione rappresentò in seno al C.L.N. le formazioni partigiane e successivamente il P.C.I.. Attualmente è direttore all’INCA di Pordenone.

F.Bu.

Fedeli, Ugo

N. a Milano l’8.5.1898, m. il 10.3. 1964; meccanico.

Figlio di un macellaio, lavorò da

ragazzo come operaio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 560

Brano: [...]uni ufficiali, si portò sulle montagne di Nimis, Faedis e Attimis. Organizzò il trasporto di armi e vettovagliamenti tra Udine e le località dove andavano costituendosi le prime formazioni partigiane e nel novembre

1943, insieme ad altri, costituì il “Fronte della Gioventù”. Inviato successivamente nel Pordenonese per coordinare l’attività partigiana di quella zona, unificando le formazioni garibaldine e osovane organizzò la Brigata “Ippolito Nievo B”, della quale divenne commissario politico.

Per i risultati ottenuti in combattimento contro nazifascisti la Brigata venne più volte citata nelle trasmissioni radio “Italia combatte”.

F.VI.

Foroni, Piero

N. a Fabbrico (Reggio Emilia) l’11.3. 1922, ivi m. il 27.2.1945.

Tra i primi partigiani operanti nella pianura reggiana, militò nella 77a Brigata S.A.P.. Fu per due volte arrestato dai fascisti e ogni volta sfuggì dalle mani del nemico per continuare la lotta. Cadde, dopo essere stato ripetutamente ferito, nel combattimento di Fabbrico (v.). Alla sua memoria è stata conferita l[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nievo B, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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